Dal ritiro #YellowOrange – Arianna Fidanza: vado al massimo, vado a gonfie vele!
Un campionato del mondo nella corsa a punti, due ori ed un bronzo agli europei su pista, otto titoli tricolori tra ciclocross, pista e strada, tante vittorie in tutte le specialità: basta questo breve curriculum per definire Arianna Fidanza come uno dei talenti più interessanti del ciclismo nazionale ed internazionale. Nata a Bergamo il 6 gennaio di venti anni fa, la figlia del noto ex professionista Giovanni, nel suo secondo anno da elite vestirà la casacca #YellowOrange del rinnovato Team Alè – Cipollini – Galassia di Alessia Piccolo. La bergamasca di Palazzago, dopo aver praticato ginnastica artistica, ha iniziato a gareggiare nella categoria G1, invogliata da due cari amici che l’hanno spinta a provare una bicicletta da corsa. Abbiamo incontrato Arianna durante il ritiro del suo nuovo team a Peschiera del Garda (VR).
– Arianna, nonostante la tua giovane età ti abbiamo vista debuttare alla grande sulle strade del “Tour de San Luis” con un podio e altri due piazzamenti nella top five. Per te è stato un inizio di stagione coi fiocchi…
“Sì, quella in Argentina è stata una trasferta davvero positiva per me e per tutto il team. Quest’inverno mi sono preparata bene, anche grazie ai vari ritiri su pista con la nazionale, ma non pensavo di essere così competitiva già nel mese di gennaio. Ringrazio il mio staff tecnico e le mie nuove compagne di squadra, che anche se più esperte mi hanno dato fiducia e mi sono state vicine, aiutandomi nella conquista di punti ai traguardi volanti e nelle volate finali. Il podio, il secondo posto a pari merito nella classifica dei traguardi intermedi, la conquista per qualche giorno della maglia di miglior giovane ed i vari piazzamenti, mi danno sicuramente morale per i prossimi appuntamenti.”
– Quella a San Luis è stata la tua prima trasferta sulle strade del sud America… Che ambiente hai trovato?
“Senza dubbio ho trovato un bell’ambiente. Ottima organizzazione, bei percorsi e tanto pubblico molto caloroso ai bordi delle strade. Tutto perfetto!”
– Con un inizio di stagione così promettente, ci si aspetta da te un grande 2015… dove punti a far bene?
“Mi piacerebbe andar forte ai campionati europei under 23, sia su pista che su strada, ai campionati italiani, far bene nelle gare open in Italia e in qualche trasferta all’estero, ad esempio nelle gare in Cina. Gli obiettivi sono tanti, assieme alle mie compagne di squadra cercherò di dare il massimo per centrarne il più possibile. Siamo un gruppo giovane, futuribile, unito e con tanti margini di miglioramento.”
– Quali i prossimi appuntamenti? Hai già definito assieme ai tuoi tecnici un programma gare per il 2015?
“Settimana prossima sarò al via del ‘Ladies Tour of Qatar’, poi valuterò con i miei tecnici i vari appuntamenti. Dovrei prendere parte a qualche classica del Nord, successivamente credo che partirò per le trasferte in U.S.A. o Cina, senza dimenticare le gare open in Italia e parallelamente la preparazione su pista in vista degli Europei.”
– Ecco, la pista: preferisci le gare su strada o quelle nei velodromi?
“Mah… bella domanda. Di sicuro sono due discipline molto differenti. La pista richiede un grandissimo lavoro soprattutto dal punto di vista mentale. Una grande competizione, quale può essere un campionato europeo, la si prepara fin dall’inverno precedente con tante ore di allenamenti e giri infiniti sull’anello. Ci si allena mesi e mesi per una gara che si decide in pochi minuti, ciò richiede un grandissimo sforzo mentale, assoluta precisione nei dettagli, sangue freddo, nervi saldi e massima concentrazione.”
– In ammiraglia sarai diretta anche da tuo papà Giovanni…
“Per me non cambierà nulla. Ormai mi segue e mi sostiene da sempre, a parte quando ho iniziato: ‘tanto tra un mese smetti…!’ mi disse. ( Ride ) E’ il mio punto di riferimento, mi consiglia e mi aiuta sempre. Si può dire che lui mi conosce quanto io conosco me stessa… e forse anche di più!”
– Nelle categorie giovanili andavi molto forte anche nel ciclocross. Hai abbandonato totalmente questa disciplina?
“Purtroppo ho dovuto fare una scelta tra il ciclocross e la pista… i vari impegni, infatti, si sovrapponevano. La decisione, quindi, è stata quella di dedicarmi unicamente alla pista. In ogni caso non dimentico il ciclocross, magari in futuro tornerò a disputare qualche gara, mai dire mai.”
– Qual è stata la tua soddisfazione più grande in carriera?
“Non ho dubbi: la maglia iridata nella corsa a punti. Una vittoria sognata ma inaspettata. Ero partita con la voglia di far bene, a metà gara ho iniziato a crederci per davvero ed il finale è stato indimenticabile…”
– Qual è il/la tuo/a atleta preferito/a?
“Ammiro lo sprinter tedesco Marcel Kittel.”
– Definisci l’Arianna Fidanza atleta in 3 parole…
“L’Arianna Fidanza atleta è una persona precisa, tanto esigente e molto determinata…!”
– Hai un motto particolare? Sei scaramantica?
“Una frase che mi piace è: ‘fai della tua vita un sogno e di un sogno la realtà’. Non sono troppo scaramantica, a parte le ‘classiche’ rotture di specchi e cadute di sale… ( Ride ). Per il resto, alla partenza di ogni gara, mi faccio il segno della croce e bacio un ciondolo che rappresenta il mio segno nello zodiaco cinese. Ormai ce l’ho da quattro anni e lo porto sempre con me.”
– Definisciti come persona in 3 aggettivi…
“Sono una ragazza sensibile, a volte anche troppo, un po’ testarda e responsabile.”
– Chi è Arianna Fidanza al di fuori dell’ambiente ciclistico? Hobby? Passioni?
“Ammetto che al di fuori dell’ambiente ciclistico mi trasformo un po’… ( Ride ) Sono sempre una ragazza molto riflessiva, ma sicuramente più solare, spensierata ed ho un approccio diverso con le persone. Mi piace uscire con gli amici del mio paese, amo pattinare sul ghiaccio, seguo il calcio e da buona bergamasca sono tifosa accanita dell’Atalanta! Per il resto adoro Vasco Rossi, il mio vero e proprio ‘mito’. Conosco tutti i testi dei suoi brani e molte frasi delle sue canzoni sono per me fonte di ispirazione e di sostegno nei momenti più difficili. Sono legatissima a mia sorella Martina, siamo molto simili e lei è la mia certezza più grande. Ci alleniamo insieme e in volata spesso mi batte… Cavolo, è più scattante! ( Ride ) Quando correremo insieme da elite, credo che sarà una bella guerra in famiglia… ( Ride )”
– Stai studiando?
“No. L’anno scorso ho conseguito il diploma al Liceo delle Scienze Umane di Bergamo.”
– Segni particolari? Soprannomi?
“No, nessun segno particolare. Il mio soprannome è ‘Ari’ e ammetto che mi piace di più del mio nome… ( Ride )”
– Cosa avresti fatto se non avessi scelto il ciclismo?
“Credo che sarei diventata una pattinatrice… specialità: velocità sul ghiaccio!”
– Il tuo sogno più grande?
“Sarò banale, ma il mio sogno più grande è quello di rivincere un mondiale nella massima categoria e partecipare ai Giochi Olimpici.”
Servizio a cura di Flaviano Ossola
Foto di Flaviano Ossola