“Sussurri in Bicicletta” di Gianluca Trentini – Il giovane di successo
Qualche tempo fa, quando tutti eravamo piccini e diremmo anche quando molte delle protagoniste della carovana ciclistica femminile forse nemmeno erano nate ed erano ancora un ‘pensiero stupendo’ dei loro genitori, quando nel ciclismo femminile Maria Canins e Jeannie Longo si giocavano il Giro ed il Tour, c’era un film che si intitolava ‘Yuppies – I giovani di successo”. Ebbe anche un ‘sequel’ ed oggi è un ‘cult’ con i suoi tormentoni o con alcune sue scene entrate quasi nel linguaggio popolare. Il ‘giovane di successo’ ce l’ha anche il ciclismo rosa, chi se non il CT Edoardo ‘Dino‘ Salvoldi…? L’uomo plurititolato, quasi il medagliere della nostra federazione. Il commissario tecnico che coordina il settore femminile, che guida le nazionali su strada e su pista per le elite, le under e le juniores. Diteci come non lo si può chiamare ‘giovane di successo’; con l’età ci siamo (ha poco più di 40 anni), con i successi altrettanto. Sotto la gestione Salvoldi, dapprima in pista poi succedendo a Marino Amadori anche su strada sono arrivate oltre 130 medaglie (dovrebbero ammontare a 133) di ogni peso e colore. Su strada come non ricordare il titoli mondiali di Giorgia Bronzini, di Tatiana Guderzo o di Marta Bastianelli, i recenti podi di Elisa Longo Borghini o Rossella Ratto. E su pista? I titoli europei del trenino, i mondiali con le giovani Confalonieri, Fidanza e tante altre vittorie o podi. Segreti? Quando gli si chiede quale sia la ‘forza’ del suo successo lui si schernisce dicendo che di segreti non ce ne sono e che i successi sono delle atlete e non del tecnico. Vero, verissimo ma è anche vero che lo spirito di gruppo e quella grande capacità di far ‘amare’ la maglia azzurra che il CT sa regalare alle ragazze oltre a tattiche sempre ‘ottime’ sono sicuramente fattori determinanti. Una per tutte e qualora servisse tutte per una. In tanti, soprattutto dopo i mondiali trionfali per le azzurre e meno trionfali per i maschietti nel post Ballerini (quanto ci manca) hanno parlato del ‘metodo Salvoldi’ come esempio anche per i prof. Qualcuno lo ha proposto per il ruolo di coordinatore generale di ogni nazionale, professionisti compresi (meglio di no, CT che vince con le donne non si cambia e poi Cassani farà bene). Lui continua a tessere la sua tela d’oro argento e bronzo iniziando dall’inverno, parlando con le squadre, valutando atlete, lavorando con le ragazze e proponendo poi squadre unite e vincenti. Chi lo conosce poi sa che nei giorni di gara, quando tutti indossano la divisa con la scritta ‘Italia’, è maniacale nelle tattiche e nell’assegnare i ruoli in corsa, che tutte svolgono alla grande spinte dall’orgoglio di indossare la maglia azzurra; alto, sportivo, sempre calmo e pacato (ma si dice che quando si arrabbia si arrabbia sul serio), sia nei giorni di vigilia sia quando è in ammiraglia con l’auricolare all’orecchio nel pieno della bagarre a guidare le nazionali. Le giovani sono tante, il futuro pare davvero roseo per il nostro ‘femminile’ ed il medagliere del ‘giovane di successo’ e delle ‘sue’ ragazze è destinato a crescere: lui giovane, le atlete giovani: l’importante è che sia un successo…
Gianluca Trentini – Foto di Flaviano Ossola