“Sussurri in Bicicletta” di Gianluca Trentini – Buona vita Noemi… un Mondiale te lo meritavi

Pubblicato 20 Febbraio 2014 | Notizie varie

Era la fine degli anni 90, non ricordo bene che anno ma conta poco. La gara era quella di Brissago, il Gp Dadi Knorr che il Velo Club Brissago organizzava sino a qualche anno fa. Una bella giornata di sport, magari un po’ freddina e ventosa, con tre gare che partivano e terminavano nello stesso posto; Brissago appunto, il primo paese elvetico espatriando dalla sponda piemontese del Lago Maggiore. Dapprima partiva una gara open maschile (non male come albo d’oro; Gisiger, Pozzato, Vainsteins, giusto per citare qualche vincitore) che circumnavigava il lago, poi dapprima quella mista giovanile con allievi e donne juniores (per dirla all’italiana) ed ancora quella delle donne elite. “C’è una varesina tra le donne juniores che è fortissima, corre per la C.S.I. Ju Sport Gorla Minore” mi disse qualcuno, neanche in questo caso ricordo chi ma il nome della ‘varesina’ me lo segnai dicendo dentro di me ’teniamola d’occhio’: Noemi Cantele, proprio quella Noemi Cantele che ora ha deciso definitivamente di lasciare il ciclismo; ricordiamola la sua carriera, a partire da quel giorno in cui abbiamo cominciato ad apprezzarla. Beh in riva al Lago quella juniores vinse staccando i maschietti (vincerà poi a Brissago anche da Elite) ed erano quelli i periodi in cui dominava i Campionati Italiani di categoria guidata dalla sagacia di Ugo Menoncin, senza dimenticare il podio dei mondiali Juniores 1999 a Verona quando fu battuta dall’equivocante canadese Geneviene Jeanson e dalla Worrack. Lo si vedeva che era un purosangue e chiaramente le aspettative crescono. C’erano le gambe, c’era il motore e soprattutto c’era la testa, cosa non da poco. Dopo la Ju Sport ecco l’AccadueO; arriva qualche vittoria ma l’atleta deve ancora formarsi al mondo delle elite anche se agli europei bergamaschi del 2002 arriva un buon piazzamento. Dopo un anno quasi da indipendente alla Uc Montebelluna ecco il momento della crescita. Ogni atleta si dice debba trovare un mentore e Noemi lo trova, almeno sull’ammiraglia, in Felice Puttini, che la prende al Team Bigla. Noemi inizia a vincere ed a confermare le attese della ‘juniores prodigiosa’. Arrivano tanti successi ed arriva la consapevolezza di essere una delle punte azzurre ai mondiali. Sarebbe qualcosa di troppo lungo star qui a sciorinare tutti i risultati, vogliamo ricordare però le generosissime sue prestazioni in casacca azzurra. Generose e votate al bene non solo suo ma di tutta la nazionale. Salisburgo 2006, quarto posto al fotofinish. Stoccarda 2007, in grande forma è quarta (quinta sul traguardo ma squalificarono Boubnenkova) da capitana e fondamentale nel coprire l’attacco furbo e vittorioso di Marta Bastianelli. Il suo mondiale però è stato quello di Mendrisio 2009, (successivo a quello bruttino del 2008 nella sua Varese) quando arriva seconda a cronometro e da capitana, dopo vari tentativi, si sacrifica a coprire l’attacco di Guderzo che poi sarà vincente. Dopo il 2009, quando il Team Bigla chiude, Noemi passa alla HTC Columbia ed alla Garmin – Cervelo poi; vince un po’ meno ma arriva nel 2011 un successo tanto voluto, in Sicilia ai Campionati Italiani che erano il suo terreno di caccia da juniores. A Milazzo raddoppia il titolo della cronometro già suo a Imola 2009 e battendo in volata Tatiana Guderzo veste per la prima volta la maglia tricolore della prova in linea. Quel giorno la guidò in ammiraglia Ugo Menoncin, il suo Ds da juniores, un po’ come se il cerchio si fosse chiuso per quello che è stata l’ultimo grosso centro di una bella carriera. Gli ultimi anni li ha corsi con Walter Zini alla BePink centrando sempre qualche bel successo. Lascia il ciclismo una ragazza che ha saputo coniugare lo sport con lo studio, laureandosi con 110 e lode in economia e commercio, una ragazza che spesso in corsa ha anteposto l’interesse di squadra a quello personale, una ragazza che un mondiale nel palmares lo avrebbe meritato, con tutti i giusti onori per chi in quei giorni ha vinto, lascia il ciclismo una ragazze che, siamo convinti, al ciclismo in un modo o nell’altro ha ancora molto da dare. . .

Gianluca Trentini – Foto di Flaviano Ossola

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